Le nuove regole per gli affitti brevi
Dal 1° settembre 2024 è entrato in vigore l’obbligo per i proprietari di affitti brevi, ossia le locazioni di durata inferiore ai 30 giorni, di ottenere e mostrare il Codice Identificativo Nazionale (Cin) sia negli annunci online che nelle strutture fisiche.
Le nuove regole per gli affitti brevi in Italia, introdotte dal Decreto Legge 145/2023, saranno operative dal 2 novembre 2024 e puntano a regolamentare meglio questo settore, particolarmente diffuso nelle località turistiche. Ecco le principali novità, vediamole insieme:
- Codice Identificativo Nazionale (CIN) dal 1 Gennaio 2025
Come già detto ogni immobile destinato agli affitti brevi dovrà essere registrato presso la Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e ottenere un CIN, necessario per pubblicizzare l’immobile e garantirne la conformità alle norme di sicurezza. La mancata registrazione o esposizione del CIN comporterà sanzioni che vanno da 800 a 8.000 euro. - Requisiti di Sicurezza
Gli immobili destinati a locazioni brevi dovranno rispettare nuovi standard di sicurezza, tra cui l’installazione di rilevatori di gas e monossido di carbonio, estintori ogni 200 mq e segnaletica di emergenza. Violazioni di queste norme saranno punite con multe fino a 6.000 euro. - Obbligo di SCIA per attività imprenditoriali
Chi gestisce più di quattro immobili per affitti brevi sarà considerato un imprenditore e dovrà presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). La mancata presentazione comporterà multe da 2.000 a 10.000 euro. - Durata degli affitti brevi
La durata massima rimane di 30 giorni per singolo contratto, e questa tipologia è rivolta a proprietari privati, con l’obbligo di rispettare tutte le nuove normative.
Queste misure sono pensate per aumentare la trasparenza, migliorare la sicurezza delle strutture e ridurre gli effetti sul mercato immobiliare a lungo termine, specie nelle grandi città e nelle aree turistiche.
Come cambiano le Tasse per il privato.
A partire dal 1° gennaio 2024, per gli affitti brevi di immobili situati in zone turistiche o ad alta densità abitativa, l’aliquota della cedolare secca è stata aumentata dal 21% al 26%. La nuova aliquota del 26% non si applica a tutti i locatori, ma solo a una parte di essi.