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Variazione rendita catastale e decorrenza ai fini IMU: guida completa

Posted by gianlu on Novembre 16, 2024
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La variazione della rendita catastale può avere implicazioni anche significative nella determinazione dei costi e delle imposte legati a un immobile, con effetti particolarmente rilevanti sul calcolo dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica. 

Non sempre però il contribuente è consapevole di come e quando le modifiche alla rendita catastale diventano effettive ai fini fiscali. 

In questo articolo vedremo nel dettaglio cosa avviene quando c’è un aggiornamento della rendita catastale e qual è la decorrenza dello stesso ai fini IMU.

  1. Cosa succede se cambia la rendita catastale?
  2. Quando sussiste l’obbligo di notifica della variazione della rendita catastale?
  3. Da quando ha effetto la variazione della rendita catastale?
  4. Quando la modifica di rendita catastale non è retroattiva?
    1. Variazione rendita catastale: decorrenza ai fini IMU
  5. Come calcolare l’IMU con la variazione della rendita catastale?

Cosa succede se cambia la rendita catastale?

La rendita catastale può subire variazioni nel tempo per diversi motivi: in seguito a lavori di ristrutturazione, a un cambio di destinazione d’uso, ma anche nel caso di un immobile in stato di degrado o abbandono, oppure a una revisione delle zone catastali da parte del Comune. 

Se si ha un aumento o una riduzione della rendita catastale, viene modificato di conseguenza il valore catastale dell’immobile, al rialzo o al ribasso. 

Vediamo ora più da vicino cosa comporta la variazione della rendita catastale, tenendo a mente che gli effetti si avranno non solo su alcune imposte locali, ma anche su quelle di altro tipo. 

Partiamo dalle prime e in particolare dall’IMU, il cui ammontare può cambiare in caso di modifiche alla rendita catastale. 

Se quest’ultima aumenta, infatti, diventerà più elevata la base imponibile e di conseguenza l’IMU da pagare, che invece calerà se dovesse verificarsi il contrario. 

Un cambio della rendita catastale ha degli effetti anche sulle imposte dovute per la compravendita di un immobile.

In caso di acquisto, si deve pagare l’imposta di registro, calcolata in percentuale rispetto al valore catastale, quindi una rendita catastale più alta o più bassa determinerà un maggiore o minore carico fiscale.

Lo stesso accade per le successioni e le donazioni, visto che una variazione della rendita catastale impatta sul valore dell’immobile e quindi sulle imposte da versare al fisco. 

Se cambia la rendita catastale si hanno ricadute anche sull’Irpef, calcolata, nel caso degli immobili non locati situati nello stesso comune dell’abitazione principale, sulla rendita catastale rivalutata del 5% e poi aumentata di 1/3. 

Infine, da segnalare anche impatti sull’ISEE, che tiene conto del patrimonio immobiliare di una famiglia,

Quando sussiste l’obbligo di notifica della variazione della rendita catastale?

Come abbiamo visto prima, la rendita catastale può cambiare per vari motivi, ma ci sono dei casi in cui c’è l’obbligo di notifica della variazione

Questo avviene quando si realizzano delle modifiche che implicano un cambiamento della rendita catastale, come si legge nell’allegato B della circolare n.1/2006 dell’Agenzia del Territorio: 

  • costruzioni di nuove unità immobiliari fuori terra ed interrate;
  • ampliamenti delle unità immobiliari esistenti fuori terra ed interrate, con variazione della sagoma esterna dell’edificio ovvero della costruzione interrata;
  • variazioni di superficie delle unità immobiliari, come ad esempio frazionamento di una unità immobiliare con generazione di due o più unità e fusione di due o più unità immobiliari;
  • variazioni interne alle unità immobiliari, con ridistribuzione e modificazione del numero dei vani principali e/o accessori;
  • variazioni di destinazione d’uso delle unità immobiliari;
  • interventi di riqualificazione che comportano la realizzazione o l’integrazione di servizi igienici;
  • altri interventi significativi di riqualificazione delle unità immobiliari. 

L’obbligo di notifica della variazione della rendita catastale è previsto anche nel caso di lavori che non comportano la modifica della pianta dell’immobile, ma il cui importo è tale da incrementare di almeno il 15% il valore della rendita catastale. 

Infine, la legge di bilancio 2024 ha previsto l’obbligo di comunicazione per tutti i beneficiari del Superbonus

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